Recensione a:

NANDO TONON. Illusione del divino e illusionismo teologico.
ISBN 978-88-906804-41
Prospettiva Editrice, Roma, pagine 342

Dopo la confutazione, in precedenti saggi, dell’astrologia e dell’ufologia e dopo un brillante “Elogio dell’ateismo” Nando Tonon si cimenta nella critica serrata ad un testo del teologo Roberto Giovani Timossi,

Sull’utilità di queste controffensive laiche il dibattito è aperto, anche in seno all’UAAR. Secoli di apologetica cristiana autoreferenziale hanno in effetto prodotto la classica ineliminabile ‘montagna di letame’. Ma se si sceglie di affrontare l’impresa? Tonon accetta la sfida e compila non un’opera di critica al cattolicesimo, ma una specifica confutazione dell’apologetica del Timossi, dimostrandone la debolezza argomentativa nei confronti del cosiddetto ‘ateismo scientista’. Un progetto complicato dalla mole e dalla ricchezza argomentativa di quel solo volume preso in considerazione, centrato su alcuni complessi temi sui quali esiste una spiccata conflittualità fra fede e scienze; tutti esaminati e contestati, uno per uno, con dovizia di riferimenti alla più consolidata letteratura scientifica. Tonon è ben attento a non impaludarsi in sterili esercizi retorici e privilegia uno stretto ventaglio di argomenti chiave: se l’universo abbia uno scopo, la controversia sulle teorie evolutive, il problema del male fisico e di quello etico, l’accusa di aver fatto della scienza una fede; quasi nessun accenno ad argomenti strettamente teologici. Su tutti interviene scegliendo dichiaratamente una posizione da “uomo comune”, ostentando la capacità di giudizio che può avere chiunque ragioni felicemente con la propria testa, raggiungendo una propria “intima ragionata convinzione”, vincendo impedimenti psicologici e paure reverenziali verso il cosiddetto sacro, sconfessando teoremi clericali ampiamente sedimentati nella nostra cultura. Ovviamente ci si aspetterebbe una replica; ma cosa di non scontato riuscirebbe ad aggiungere a quanto già scritto il combattivo teologo Timossi, confinato entro i limiti di una apologetica trita e ritrita, attenta più a non auto-contraddirsi rispetto ad un consolidato passato che a costruire sulle evidenze della scienza moderna?

Sia ben chiaro, comunque, che non ci troviamo di fronte ad un’opera solo critica; Tonon è felicemente costruttivo, e ciò lo constatiamo meglio nelle pagine dedicate all’etica e ad un entusiastico elogio dello spirito scientifico. Non possiamo che apprezzare la serenità, la saggezza (e vorrei dire la freschezza) con cui affronta, in certo non giovane età, importanti e delicati temi legati al vivere, senza perdersi nella illusoria ricerca di un senso della vita, in chiave metafisica.

Francesco D’Alpa

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