CARLO FLAMIGNI – MARGHERITA GRANBASSI
Guida al corpo della donna
ISBN 978-88-904784-1-3
Nuova Giudizio Universale. Chieri (TO), 2010
Pagine 160. Euro 15.

Su certi argomenti tutti noi dovremmo saperne abbastanza, e soprattutto le donne, bombardate dalle riviste a loro dedicate, che tuttavia non sempre (e non sempre bene) parlano della donna reale, o meglio “delle donne”. Che sono tante, ognuna con la sua sensibilità, con un peculiare rapporto con il proprio corpo e con le problematiche del confronto fra di esso ed un ideale femminile, in passato costruito dagli uomini cui erano soggette, oggi proposto ma in definitiva imposto dai media.
Margherita Granbassi, nelle voci da lei curate, affronta con disincanto temi che non scandalizzano più (erotismo, pornografia, orgasmo) o incongruamente imposti dal modello consumistico (bellezza, forma fisica) o di preoccupante attualità (velo, stupro); su questi, più che proporre qualcosa che vada bene a tutte (e che trovi d’accordo gli uomini), espone un suo punto di vista, frutto di una intensa esperienza di vita e di un contatto fra culture quale è comune ad una atleta giramondo.
Carlo Flamigni ci offre, ovviamente un materiale diverso, e altri spunti di riflessione. Il corpo delle donne, prima che nella testa di ognuna è rappresentato nella sua biologia, con le sue peculiarità di genere, con le sue variabili, con i suoi specifici problemi. Su questi la scienza interviene innanzitutto per capire, al di fuori degli stereotipi imposti o presenti nella cultura, nel diritto, nelle tradizioni religiose e sociali; poi per modificarle e correggerle, secondo la libertà e le legittime aspirazioni di ciascuna. Senza nulla imporre, senza nulla vietare di eticamente condivisibile.
Il messaggio dei due autori è così innanzitutto un auspicio di consapevolezza, serenità e libertà.
Sono oramai abbastanza lontani i tempi del femminismo aggressivo e soprattutto rivendicativo, originato dalla rivolta contro un sistema sociale oppressivo delle donne; purtuttavia nella nostra società è ancora ben presente la volontà di porre comunque le donne sotto controllo: con la forza fisica, col negare loro il controllo sulla procreazione, esibendole quali oggetto del desiderio. I nostri due autori ci suggeriscono che la donna deve essere considerata, per come è giusto, diversamente.

Francesco D’Alpa

Pubblicato su: "L'Ateo" n. 71 (5/2010)