Introduzione

 

Esiste una medicina naturale, e quale sarebbe?

Ogni organismo vivente è una macchina sui generis, capace di mantenere la propria struttura e di reintegrarla dopo un'offesa. Ciò è ritenuto naturale in quanto avviene spontaneamente; la malattia e la guarigione non sarebbero, in tale prospettiva, che dei processi vitali, quanto lo sono il nascere ed il crescere. Ogni procedimento di cura, elaborato dall'uomo, interferirebbe dunque con quelli naturali, anche se nel tentativo di ottimizzarne il decorso e di contrastarne certi aspetti negativi.

Secondo le scuole naturopatiche, tale intervento razionale sarebbe del tutto inopportuno, e da esso conseguirebbero degli effetti negativi sulla salute, che si dovrebbe difendere invece all'interno del vivere naturale, cioè seguendo quei principi igienici e curativi da sempre intuitivamente applicati da tutti gli esseri viventi ed invece abbandonati dall'uomo nel corso del processo di civilizzazione, che di fatto viene interpretato come un progressivo allontanamento dalla condizione ottimale di salute naturale. Ma è proprio vero che in questo ideale stato di natura si viveva più a lungo e più sani? Perché, ad esempio, ingerire un'erba medicamentosa dovrebbe essere più naturale che preparare un cocktail di farmaci antitumorali? Un paziente, che si affida ad un iridologo-naturopata per curare con digiuni e abluzioni un'infezione gastrointestinale, agisce naturalmente o innaturalmente? Un terapeuta, che considera come il peggiore dei mali il ricorrere ai medici nel caso di problemi alla salute, è un naturopata che aiuta la vita o uninnaturopata che consente il disfacimento del corpo e avvicina la morte?

Ciò che è naturale sarebbe bello, sano, dolce. Questo è il messaggio delle medicine olistiche, che sembrano riguardare solo corpi giovani, magri, belli e soprattutto sani. Ma nel momento della malattia, cosa offrono realmente?

Ho conosciuto il pensiero di Manuel Lezaeta Acharan (1881-1959) leggendo casualmente il suo testo "La medicina naturale alla portata di tutti",1 tuttora continuamente ristampato nella stesura originaria, in uso in alcune scuole di medicina naturale, ed osannato come opera fondamentale. Moltissime prescrizioni ed idee, che vi sono esposte, sono in effetti ampiamente diffuse nel mondo delle medicine alternative. Il mio obiettivo è quello di presentare una immagine della naturopatia (o almeno di quel filone che si rifà a questo autore), vicina all'originale e certamente ben diversa dalle versioni edulcorate, proposte ai lettori dei rotocalchi e delle riviste patinate del settore.