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Gobineau: L’ineguaglianza delle razze umane

di Francesco D'Alpa

[L'ATEO, 1/2018]

 

Più che il razzismo in sé, l’idea cardine di Gobineau è la decadenza della civiltà ‘bianca’ occidentale, minata dai moti rivoluzionari del 1848, dalla democrazia, dall’illegalità. Tale decadenza è determinata dalla progressiva perdita dei caratteri originari a causa del meticciato, dall’essersi la razza bianca (ovvero la ‘causasica’, o meglio ancora il suo più eccellente sottogruppo ‘ariano’) essersi mescolata con le due inferiori (negroide e mongoloide), inconciliabili a causa della loro insopprimibile inferiorità intellettuale e morale.

La razza sarebbe la forza primaria che determina gli eventi mondiali; le conoscenze scientifiche, le leggi, i sistemi filosofici avrebbero semplicemente diversificato le varie società, ma sarebbero del tutto incapaci di indurre un perfezionamento dell’umanità; la società attuale è solo apparentemente evoluta rispetto a dieci grandi società del passato più omogenee e originariamente guidate da individui di razza ariana.

Le prove addotte da Gobineau a sostegno delle sue tesi sull’origine ariana della civilizzazione derivano da una impropria utilizzazione delle conoscenze linguistiche ed etnografiche del suo tempo, e secondariamente da una lettura acritica della Bibbia (in base alla quale solo la ‘specie bianca’, con le sue sottospecie di Semiti, Camiti e Jafetici, deriva da Adamo).

In quanto al ruolo del cristianesimo, Gobineau ritiene che esso contenga un messaggio rivolto ai popoli di tutte le razze, che potrà certo addolcire i loro caratteri originari, ma non potrà mai condurli ad una civilizzazione tale quale quella bianca.

Sulla base della asserita assoluta diseguaglianza delle razze umane, Gobineau giustifica il colonialismo e lo schiavismo; ma anche, in via del tutto teorica, a partire dal principio delle infauste conseguenze del meticciato giudica decadente la società che va formandosi negli Stati Uniti.

L’opera di Gobineau ha fortemente e tragicamente influenzato per più generazioni la cultura occcidentale; in grado massimo con il nazionalsocialimo. La più risoluta critica gli è stata rivolta dall'antropologo haitiano Anténor Firmin, con la pubblicazione nel 1885 del trattato ‘De l'égalité des races humaines’, nel quale viene in particolare condannato il colonialismo.