Il paranormale religioso (cattolico)

Questa pagina prende in considerazione il solo cristianesimo.

Un tentativo di definizione
L'espressione 'paranormale religioso', utilizzata dal chimico Luigi Garlaschelli, non sembra entrata nell'uso comune. Valgano a dimostrazione di ciò due esempi: non è stata finora creata in Wikipedia (italiana ed inglese) questa voce; e non la ritroviamo nel dizionario Treccani, nel quale sono comunque presenti ad esempio alla voce 'paranormale' i rimandi ad articoli sulla levitazione, un presunto fenomeno citato nelle agiografie di molti santi, e su Natuzza Evolo, la mistica che avrebbe beneficiato di molti dei cosiddetti fenomeni soprannaturali (trance estatiche, visioni, sudorazioni ematiche, emografia, bilocazione, stigmate).
Il paranormale religioso riunisce due concetti: il 'paranormale' ed il 'religioso (o 'sacro').
Con il termine 'paranormale' (il cosiddetto 'paranormale classico') si intendono comunemente dei fenomeni (fino ad oggi presunti) non spiegabili in base alle leggi scientifiche conosciute (ad esempio: la telepatia, la psicocinesi, la medianità...), e che non è possibile misurare o riprodurre sperimentalmente. 
Si hanno certamente maggiori difficoltà nel definire ciò che è 'religioso', Certamente occorre fare riferimento sia alla pratica religiosa che alla teologia (la cosiddetta 'scienza teologica').

C'è differenza fra paranormale e religione?
Scettici ed atei pongono costantemente questo quesito. Il CICAP, spesso interpellato in proposito, risponde affermativamente, ad esempio ad un lettore:  

Molti aspetti della religione devono intendersi de facto paranormali, sia quelli piu' manifesti: miracoli, guarigioni etc. ma anche quelli che fanno parte del credo vero e proprio ad esempio per i cristiani cattolici la transustanziazione. Per non parlare poi, sempre piu' provocatoriamente, che sotto molti aspetti la religione e i suoi ministri si comportano da imbonitori piu' o meno come i medium, parlando di cose non scientificamente dimostrabili e non suscettibili di prova. 
Dove sta quindi la differenza tra paranormale e religione, tra i medium e i cartomanti e coloro che ci parlano di inferno e paradiso? La differenza sta solo (e non sempre) nelle intenzioni? Perche' coloro che credono nel potere di oggetti come cornetti o amuleti porta fortuna sono persone che si illudono e coloro che credono che dell'acqua sparsa sul capo di un neonato lo mondi dal peccato originale sono degni di stima? Mi rendo conto che l'aspetto della religione che ho affrontato e' quello esteriore dei simboli e non quello piu' profondo, ma non e' forse cosi' che vivono la religiosita' la maggior parte delle persone? 
Claudio Andreatta 

Questa la replica, a nome del CICAP, del fisico Silvano fuso:

Il problema da Lei sollevato è stato più volte affrontato all'interno del CICAP. La differenza tra paranormale e religione a noi appare abbastanza evidente. Rientra nel paranormale tutto ciò che può essere controllato sul piano empirico e quindi attraverso i metodi della scienza. Tutto ciò che invece è di dominio della metafisica rientra nel campo della religione ed esula, per definizione, da qualsiasi tipo di indagine scientifica. 
Nessun credente sosterebbe che durante la transustanziazione l'ostia e il vino consacrati assumano una composizione chimica uguale a quella della carne umana e del sangue rispettivamente. Quindi non avrebbe senso cercare di confutare questo dogma sul piano scientifico attraverso un'analisi di laboratorio. Analogamente nessun credente sostiene che il rito del battesimo migliori la buona sorte del neonato o cose del genere. Al contrario chi sostiene che un amuleto o un rito scaramantico migliorino la qualità della vita si espone alla possibilità di un controllo, magari di tipo statistico. 
I riti religiosi hanno un profondo significato simbolico per i credenti e, anche se per un non credente possono apparire privi di senso, non possono in ogni caso essere sottoposti a controlli empirici. Sono cose puramente soggettive in cui ognuno è libero di credere o di non credere. 
Nel paranormale invece, se certe affermazioni fossero vere, chiunque dovrebbe avere la possibilità di verificarlo. E' pur vero che, come Lei afferma, molti fedeli interpretano in modo non simbolico certi riti e li considerano in modo non dissimile da quelli magici. Ma questo, a detta degli stessi esponenti del clero, è una degenerazione del vero spirito della religione. 

A mio avviso la risposta è insoddisfacente. In realtà per i cristiani la 'transustanziazione' è un fatto reale: l'ostia verrebbe realmente trasformata in 'corpo di  Cristo', a prescindere da ciò che ai sensi sembra immutato. Ciò è quanto ha sempre sostenuto e sostiene tutt'ora la teologia 'ufficiale' cattolica, e che la Chiesa attesta in ragione dei numerosi celebrati 'miracoli eucaristici'. Nel caso specifico non si tratterebbe dunque di un semplice 'simbolo' ma di un fatto 'oggettivo'. Allo stesso modo, il battesimo non è (o non dovrebbe essere) per i cristiani un semplice simbolo: la teologia sostiene che l'atto compiuto dal sacerdote ha effetti concreti sul soggetto che lo riceve, preservandolo dall'influsso di Satana.
La mia confutazione è più semplice: eventi 'fisici' che dovrebbero essere abbordabili empiricamente (come la levitazione, la bilocazione, etc.) sono da sempre ben ammessi dalla teologia e fanno parte integrante della 'religione'. 
Come è possibile allora sostenere la non confrontabilità fra paranormale e religione? Se proprio vogliamo in qualche modo differenziare i due ambiti, potremmo preferire etichettarli come 'paranormale non religioso' e 'paranormale religioso', Ma l'unica ipotetica differenza resterebbe la presunta spiegazione: in termini naturalistici oppure in termini soprannaturalistici: ben poco rilevante, e che introduce un ulteriore argomento di discussione (senza tener conto del principio del 'rasoio di Occam').

Il rifiuto di un concetto più estensivo di paranormale religioso
Da quanto sopra appare chiara una distinzione, nel comune sentire, fra due porzioni del paranormale religioso: l'una accessibile all'analisi scientifica ed una preclusa (a mio avviso per una chiaro tabù culturale). Prendiamo il caso della levitazione: si può discutere su quella di san Giuseppe da Copertino e non su quella di Gesù? E la moltiplicazione dei pani e dei pesci, descritta nei Vangeli, è diversa dagli apporti medianici? Gli esempi comparativi non mancano. Ma i credenti hanno più di un motivo per non prenderli in considerazione: in quanto l'effetto finale potrebbe essere quello di intaccare determinati punti della dottrina, destabilizzando l'edificio concettuale su cui si regge il culto.

Quali sono i presunti fenomeni comuni al paranormale classico ed alla religione?
I più citati ed importanti sono: la levitazione, la bilocazione, i fenomeni corporali, la comunicazione con i defunti, le apparizioni, le manifestazioni demoniache.

Quali sono i presunti fenomeni paranormali specifici della religione?
Ai primi posti troviamo i miracoli medici, il sanguinamento o la lacrimazione di oggetti.

Si tratta di fenomeni reali?
Un quesito fondamentale: questi fenomeni religiosi si verificano realmente (e si sono verificati in passato) nel modo in cui vengono (sono stati) descritti?
Occorre tenere presenti due ordini di fonti: l'agiografia e la teologia
L'agiografia cattolica abbonda di narrazioni su presunti miracoli, ma quantità e tipologia sono direttamente proporzionali alla loro antichità. Sono onnipresenti nel mondo medievale e si diradano col nascere della modernità. Ciò dipende da almeno due motivi:  la mancanza di adeguati strumenti di osservazione e critica, l'immaginazione di chi testimonia o scrive.
La teologia supporta pienamente questi presunti fenomeni.


Articoli su questo sito

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Risorse esterne al sito

Paranormale su Wikipedia in italiano

Paranormale su Wikipedia in inglese