I numeri dell’aborto volontario

di Francesco D’Alpa

[L’ATEO, 3/2018]

 

Secondo i gruppi pro-life, la legge 194 ha legalizzato in Italia, a partire dal 1978, la soppressione nel grembo materno di 5 milioni di bambini innocenti, in un crescente diffondersi della ‘cultura di morte’. Ed invece le statistiche dimostrano piuttosto un sempre minore ricorso a questa pratica, grazie alla diffusione delle pratiche anticoncezionali.

I dati più accurati presenti in letteratura si riferiscono ad una ricerca, sponsorizzata dall’ONU, riguardante il periodo 2010-2014, compiuta su donne di età compresa fra 15 e 44 anni, su di un totale di 1069 nazioni-anno (625 Europa, 239 Asia, 74 America Latina e Caraibi, 40 Nord America, 40 Oceania, 51 Africa), messa a confronto con precedenti analoghe ricerche (1995, 2003, 2008). [1]

Nel 2010-2014 gli aborti volontari sono stati 35 ogni 1000 donne (erano 40 nel 1990-1994), per un totale di 50,9 milioni (erano 50,4 milioni nel 1990-194, un numero proporzionalmente ben maggiore in virtù della minore popolazione mondiale).

Nel mondo sviluppato l’incidenza è risultata del 27 per 1000 (era addirittura del 46 per 1000 nel 1990-1994). Nel terzo mondo l’incidenza è risultata del 37 per 1000 (era il 39 per mille). Globalmente, il 73 per cento riguarda le donne sposate. Non si è registrata alcuna significative differenza fra i paesi nei quali l’aborto è legale e quelli in cui non lo è.

L’incidenza dell’aborto è risultata complessivamente del 36 per mille fra le donne sposate e del 25 per 1000 fra le non spostate; ma maggiore in Europa fra le sposate, ed in America e nell’Africa sub-sahariana fra le non sposate. Nei paesi più sviluppati fra frequenza dell’aborto è diminuita più nelle donne sposate che in quelle non sposate.

I risultati di questo studio mettono dunque chiaramente in evidenza (stante la diffusa riduzione della natalità) i buoni risultati di una più efficace prevenzione delle gravidanze indesiderate.

Secondo i gruppi pro-life [2], che non leggono onestamente tali statistiche, il numero degli aborti è in assoluto drammatico aumento (ogni anno «quasi dieci volte l’Olocausto, circa quanto la popolazione dell’intera Inghilterra»), mentre in realtà è solo il loro numero assoluto ad esser aumentato a causa dell’aumento della popolazione mondiale; ed ancora «secondo gli autori dello studio i paesi occidentali registrano un sempre maggiore numero di interruzioni di gravidanza, poiché il desiderio delle famiglie sarebbe quello di essere meno numerose, mentre diminuiscono in quelli in via di sviluppo»: in entrambi i casi le statistiche dimostrano proprio l’opposto.

 

[1] Abortion incidence between 1990 and 2014: global, regional, and subregional levels and trends. The Lancet, 2016, Volume 388 (10041), pp. 258-267.

[2] Ad esempio: http://www.prolife.it/2016/05/20/oms-nel-mondo-56-milioni-di-aborti-ogni-anno/

 

Francesco D’Alpa   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.