Federico Andahazi: L’anatomista
ISBN 88-7684-534-8, Edizioni Frassinelli, Milano 1998, pagine 224, Lire 26.500.

Recensione di Francesco D'Alpa

[L'ATEO, 5/2018]

A Matteo Realdo Colombo (medico padovano attivo sul finire del XV secolo e successore di Vesalio alla cattedra di Anatomia dell’Università di Padova) si devono la prima chiara descrizione del clitoride (da lui denominato “amor veneris” in omaggio ai presunti effetti del suo “sfregamento” sull’equilibrio delle funzioni corporee e sulla psiche) e la sua identificazione come fondamentale sede fisiologica del piacere femminile; ed a lui, forse, la conseguente celebrazione di questo fino ad allora inesplorato territorio del corpo, la cui rivelazione pubblica avrebbe in qualche modo ridisegnato la mappa delle facoltà umane, tanto quanto, negli stessi anni, la scoperta delle Americhe avrebbe fatto del mondo del commercio.

Stravolgendo antiche idee sugli effetti nefasti dell’utero sulla psiche femminile, questa sua minima porzione esterna si rivela agli occhi di Colombo fonte delle maggiori dolcezze, capace di sedare piuttosto che originare la sintomatologia isterica. Una sconcertante (per molti, allora, “turpe”) idea che si scontra inevitabilmente con il sapere accademico ed ecclesiastico; motivo per il quale l’Inquisizione impedisce per un certo tempo la pubblicazione dei resoconti dell’anatomista e perfino lo processa. E proprio negli atti del processo, nella splendida autodifesa filosofica di Colombo, sta a mio avviso il cuore della narrazione di Andahazi; un elaborato e raffinato capitolo nel quale è arduo differenziare, in mancanza di precise fonti documentarie (che l’autore si compiace di non fornirci), ciò che è storico da ciò che è abile rimasticazione del pensiero medico tardo-medievale.

Un’opera per certi versi scandalosa, che informa e fa riflettere sulla spregiudicatezza sessuale della Venezia rinascimentale, ma anche sulla cecità mentale di quanti rifiutavano l’osservazione diretta della natura e dei suoi fenomeni, nel nome di una cultura ideologizzata ed autoritaria.