Presi dalla rete
di Francesco D'Alpa

Contro le frodi sanitarie

 

Volete aiutare gli altri raccontando di cosa siete stati vittime? rivolgetevi a QuackWatch (www.quackwatch.com), la più nota fra le organizzazioni in difesa dalle frodi nel campo medico, fondata nel 1969 da Stephen Barrett e così ribattezzata nel 1997. Il suo campo d'azione va dalle indagini sulle pratiche mediche inutili o dannose, alle sollecitazione di leggi per la protezione dei consumatori, dal miglioramento della qualità dell'informazione medica su Internet al monitoraggio dei siti per i consumatori. Il sito Internet, che vanta oltre un milione di visitatori nei primi tre anni di vita, aperto nel 1996, contiene una buona quantità di documenti sulle più importanti dottrine alternative, poco o nulla comprovate dalla sperimentazione clinica, come l'omeopatia, la magnetoterapia, l'iridologia e decine di altre. Particolarmente indagata la chiropratica, una delle più diffuse negli U.S.A. 
I redattori di QuackWatch non si limitano a contestare principi, metodi e risultati delle discipline sotto controllo, ma si interrogano ed aiutano a riflettere sulle ragioni storiche e culturali, sulle motivazioni personali e sociali di quanti le sostengono; ci forniscono notizie sui prodotti e servizi, sulle pubblicità ingannevoli, sui libri e riviste da non comprare, sulle organizzazioni di cui non fidarci, sui media che promuovono i ciarlatani ed i loro metodi. Non manca l'aspetto propositivo: documenti sulla promozione della salute, consigli per la scelta dei sanitari e su come affrontare alcune importanti malattie, notizie di carattere legale e gli immancabili links verso altri siti impegnanti in attività analoghe. 
Quackwatch non gode di finanziamenti esterni e sopravvive solo grazie all'impegno di volontari, a donazioni, ed alla vendita delle sue pubblicazioni. Ultimamamente sono state approntate delle versioni in altre lingue. Fa parte dello Skeptic Ring, il ragguppamento di alcuni fra i maggiori siti scettici del mondo. 
Contro gli inganni della stampa. 
Finalità simili, ma ambiti diversi, per NewsWatch (www.newswatch.org), il sito che critica e giudica i "vecchi media". 
Nell'estate del 2000 ha suscitato clamore la sua chiusura per problemi finanziari, preoccupante dimostrazione che lo scetticismo ed il criticismo, sia pure di grande qualità, purtroppo nella società attuale non pagano. Fortunatamente questi problemi sono stati successivamente, almeno per il momento, risolti. 
La ripresa dell'attività ha fornito all'editore l'occasione per riflettere sulle possibilità del criticismo militante. Egli ritiene, innanzitutto, che le difficoltà economiche non significano fallimento dei propositi. Purtroppo l'atteggiamento critico è generalmente accolto con indifferenza o diffidenza, e viene considerato una inutile perdita di tempo al confronto delle storie "reali" da un pubblico che non si rende conto degli inganni del giornalismo. Parte di questo pubblico risulta, agli autori del sito, decisamente al disotto della capacità di discernere fra buono e cattivo giornalismo, in una società in cui notizie, opinioni ed intrattenimento sono confluiti fra di loro, dando corpo ad una "era dell'informazione" globale, con oltre 32.000 siti di informazione sul Web e più di 4.000 giornali solo negli USA. NewsWatch si rivolge a questi utilizzatori, verso i quali cerca di promuovere una mentalità critica che li difenda dalla saturazione mediatica; sottolinea la debolezza del giornalismo che vuole fare opinione; accusa la tecnologia dell'informazione di essere il supporto di un business della conoscenza, ridotta ormai ad "informazione organizzata inserita in un contesto", a prescindere dai suoi fondamenti e dalle sue qualità. 
L'attuale supporto economico a NewsWatch è garantito da BigEye.com http://www.bigeye.com , società che intende rivolgersi a quanti chiedono che essa sia più che un catalogo ed un enorme mercato, e ritengono che il successo di una iniziativa venga giudicato non dal guadagno in denaro ma soprattutto dal riconoscimento di un beneficio per gli utilizzatori.


03-04-2001

Pubblicato su: https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=200043