Crop Circles e "sfere di luce" nei racconti testimoniali di Robbert van der Broeke
Robbert van der Broeke è il testimone della apparizione di una sfera di luce al momento della formazione del cerchio di Hoeven, su cui Haselhoff convalida la sua teoria delle BOL (Balls Of Light), quali responsabili dell’origine almeno di una parte dei cerchi nel grano.
Questo giovane si è attribuito la straordinaria capacità di sapere già da prima dove appariranno i cerchi, e possederebbe la sensibilità di vedere fenomeni luminosi connessi ai cerchi sia prima, che durante e dopo la loro formazione. Come altri testimoni delle BOL, egli comunque non associa in alcun modo i fenomeni cui assisterebbe con manifestazioni ufologiche.
La sua storia è piuttosto interessante. Dopo le prime esperienze, all’età di 16 anni, egli avrebbe continuato ad avere "intuizioni" e "sogni lucidi" con oggetto sfere luminose e fenomeni correlati, seguiti immancabilmente dalla scoperta di semplici formazioni, per lo più sempre nella stessa località, ovvero sui campi coltivati e sui prati adiacenti la propria abitazione (a Hoeven, nel sud dell’Olanda), e solo occasionalmente in luoghi più lontani. Alcune di queste esperienze sono state descritte nelle relazioni di Nancy Talbott e del gruppo BLT, che ha esaminato più volte le piante di questi cerchi, riscontrando sia l’allungamento dei nodi che le cavità da espulsione e le anomalie dei semi. Lo stesso Talbott è stato più volte ospite in casa di Robbert; come ad esempio nell’agosto del 2001, nell’ambito di un progetto di ricerca, condotto assieme al parapsicologo statunitense William Roll ed al Parapsychological Service Institute Inc; l’ipotesi da verificare, in quest’ultima occasione, era quella se nell’ambito del fenomeno dei cerchi nel grano potessero dimostrarsi interventi della coscienza dei testimoni (quali la precognizione o la psicocinesi) simili a quelli ipotizzati per il Poltergeist e le infestazioni.
La prima esperienza di Robbert con le sfere di luce ed i cerchi risalirebbe al 1997. Un giorno [1], mentre girava come d’abitudine con la bicicletta all’interno di uno dei campi che circondano la sua abitazione, egli aveva osservato centinaia di piccole sfere di luce, distaccatesi da una sorgente più grande librantesi al di sopra del campo; alcune di queste sfere si erano quindi messe a girare attorno a lui, a breve distanza, ed egli, come colpito da qualcosa, aveva perso coscienza, ritrovandosi, al momento del risveglio, disteso al centro di un cerchio di piante appiattite. In quello stesso periodo [2], Robbert aveva frequenti visioni, sia nel giardino di casa che all’interno dell’abitazione stessa, di una entità, percepita come femminile, che gli avrebbe trasmesso dapprima informazioni personali, quindi messaggi riguardanti l’ambiente e lo sviluppo dell’umanità. Parallelamente a questi fatti, Robbert si era accorto di avere acquisito delle doti di guaritore e per questo aveva cominciato a ricevere malati di ogni genere, dei quali, attraverso capacità a lui non ben chiare, poteva diagnosticare e spesso guarire malanni fisici e problemi vari. Tutte queste capacità sarebbero comparse in coincidenza con l’avventura con i cerchi nel grano.
Le diverse descrizioni di BOL di Robbert appaiono alquanto colorite. Una volta era stato spinto da una forza misteriosa ad esaminare un campo in cui era comparso un cerchio, e giunto lì aveva notato una sfera di luce grande quanto un pallone da football che sembrava riflettere la luce del sole.
Un’altra volta aveva visto riempirsi il cielo di sfere di luce, al centro delle quali era poi apparso un cerchio di luce rotante [3]. Da questo cerchio erano fuoriuscite quattro sfere di luce che erano scese giù e quindi intorno a lui era apparso un cerchio nel grano del diametro di circa sette metri, mentre si erano sentiti dei suoni. Il tutto era durato pochi secondi. Talora alle sfere di luce si associavano fenomeni sonori, descritti come il suono prodotto da una grande scarica elettrostatica o come il rumore generato dalle patate congelate quando vengono messe nell’olio caldo.
Gli incontri con le sfere
Su Internet è possibile reperire parecchie ulteriori descrizioni di questi incontri.
7 giugno 1999. Questa è l’esperienza riportata da Haselhoff nel suo libro [4, 5]. Alle ore 1.30 Robbert vede una sorta di piccola stella lucente in cielo, che in pochi secondi si abbassa fino a pochi metri da terra, allungandosi in forma ellittica; a questo punto l’aria si riscalda e mostra delle turbolenze; quindi, in pochi secondi, la luce si dissolve, come un TV spenta all’improvviso. Il testimone si addentra nel campo e trova una formazione circolare di circa nove metri; il terreno e l’aria sono ancora caldi. Il fenomeno si ripete cinque giorni dopo, quando un secondo cerchio si forma accanto al primo (una foto originale di van der Broeke è disponibile su [6].
13 luglio 1999. Spinto da una premonizione, Robbert si affaccia alla finestra di casa e vede sul campo di fronte una luce grande circa quanto un pallone da football, non sferica, di colorito roseo, assieme ad una luce più piccola che si muove verso il campo ad una altezza di circa 10 piedi, ed emette per circa 10 secondi ciò che il testimone vede e definisce come una scarica elettrica [7]; dopo circa 10 minuti Robbert raggiunge il punto e vede un cerchio di circa 30 piedi di diametro all’incirca nella stessa zona in cui se ne era formato un’altro, due anni prima. Secondo il racconto riportato da Nancy Talbott, in questa occasione Robbert, non appena all’interno del cerchio, sentì una grande energia positiva e gridò "amore, amore, amore". Dopo questo evento, Robbert, così come in altre occasioni, ha la sensazione di avere una grande energia e nota la scomparsa di qualunque malanno che lo abbia afflitto nei giorni precedenti.
21 aprile 2000 Durante un sogno lucido, circa alle 4.00 di notte, Robbert si sente chiamare da una voce familiare e prima scorge una larga luce bianca luminosissima al di sopra del campo in cui poi avrebbe trovato il cerchio, quindi molte piccole sfere di luce separarsi da una luce più grande e scendere verso terra; durante il sogno non vede però il cerchio, che scopre qualche ora dopo, e che si presenta come una formazione di cinque cerchi disposti a forma di croce, in un prato di erba [8, 9]. Secondo qualche commentatore [10] questo cerchio in forma di croce è il primo del nuovo secolo, ed il fatto che raffiguri una croce e che sia comparso il Venerdì Santo può essere in relazione con il fatto che qualcuno ci sta inviando un messaggio.
16 giugno 2000. Dopo avere fatto un sogno in cui assiste al formarsi di un cerchio, Robbert scopre una formazione costituita da cinque cerchi, il cui diametro massimo non supera i cinque metri [11].
21 Agosto 2001. Nancy Talbott è ospite in casa di Robbert. Durante la notte essi ascoltano i lamenti di un gatto e dopo pochi minuti notano in successione, per pochi secondi ciascuna, tre diverse colonne di luce intensa e brillante del diametro di circa 1 piede, che si estendono dal cielo fino a terra. Scesi nel campo, coltivato a fagiolini, trovano un cerchio approssimativamente ellittico, del diametro di circa 15 piedi, con una appendice in forma di una lettera "T" maiuscola [12, 13].
Questa occorrenza colpisce Talbott, che commenta "Come non potrebbe essere questo fenomeno più ovvio, più diretto?" Per chi pensa che questo particolare non può essere casuale, ma deve evidentemente riferirsi proprio a lui, il cerchio era un chiaro "segnale di conferma", da parte di chi crea i cerchi, nei confronti del ricercatore statunitense.
18 giugno 2002. Avendo avuto la sensazione che un cerchio sta per manifestare nei campi vicino casa sua, Robbert va alla ricerca con la sua bicicletta [14]. Vede due sfere di luce librarsi sopra un canale; poi queste si riuniscono in una sola e spariscono; il fenomeno dura circa 10 secondi. Sul campo è ora visibile un cerchio del diametro di circa 16 metri, affiancato da altri due piccoli cerchi di circa 2 metri.
Critiche e repliche
Nel tempo, la collaborazione fra Robert van der Broeke e Nancy Talbott è divenuta molto stretta ed ha incluso la partecipazione a trasmissioni radiotelevisive ed a simposi, come quelli sui Crop Circles organizzati da Rudi Klijnstra ad Amsterdam nel 1998 e nel 1999 [15]. Nel 1999 queste esperienze con le sfere di luce sono state raccontate da Robbert e da Haselhoff nel video "Contact" prodotto da Bert Janssen e Janet Ossebaard, gli stessi che due anni prima avevano prodotto un altro video "Crop Circles. The research" [16].
Una delle caratteristiche delle luci descritte da van der Broeke, è che spesso queste sarebbero state visibili anche nelle fotografie da lui eseguite durante la notte all’interno dei cerchi, anche molti giorni o molte settimane dopo la loro formazione, e ciò anche se in effetti non erano state da lui intraviste sul momento; altre volte, le luci fotografate sarebbero apparse più complesse nella foto rispetto a come inizialmente percepite; questo fatto ha fatto ipotizzare ai critici la presenza di chiari difetti nelle fotografie, piuttosto che l’esistenza di reali fenomeni fisici anomali.
Nancy Talbott e Robbert van der Broeke parlarono della loro esperienza del 21 agosto 2001 nel corso di una trasmissione radiofonica. In questa occasione precisarono di avere visto allora dei flash di luce della durata di circa un secondo, e che si dirigevano dal cielo verso il suolo. Questi flash avrebbero avuto un diametro di circa 4 pollici secondo van der Broeke e di circa 12 pollici secondo Talbott, che aveva assistito al fenomeno da un’altra stanza della casa e che aveva comunque descritto il fascio di luce come simile a quello originato dalle luci di ricerca presenti in molte auto. Questo racconto è stato criticato da Nick Balaskas [17], per una serie di incongruenze: Talbott, ad esempio, non era stato in grado di notare quale direzione avesse la luce; inoltre, entrambi i testimoni avevano osservato il fenomeno dall’interno della casa, con le luci della stanza accese, ma ciò avrebbe dovuto rendere loro molto difficile percepire una luce esterna, discretamente lontana.
Indubbiamente questi racconti testimoniali suscitano molte perplessità. Un analizzatore del fenomeno Crop Circles, Theo Meder, ha riferito in proposito [18]: "In una breve inchiesta che ho condotto nel 2000, un corrispondente che vive a Hoeven mi ha scritto: "La gente qui pensa che i cerchi sono fatti da uno dei ragazzi che abita nei dintorni e vagabonda per i campi giorno e notte. Questo ragazzo spesso afferma che gli UFO lasciano delle bruciature nella vernice di casa sua e poi un altro cerchio appare nelle vicinanze. La gente non gli crede"".Certo è che questi cerchi sono di aspetto ben misero: si tratta solo di semplici piccoli cerchi di grano o di altre piante piegate, in qualche modo simili ai "primitivi" primi cerchi inglesi.
I racconti di van der Broeke, complessivamente, non sembrano affatto la descrizione di fenomeni fisici, intessuti come sono di aspetti paranormali o anche mistico-religiosi. Essi non giustificano alcun rapporto causale fra le sfere di luce ed i cerchi, né possono in alcun modo adattarsi all’ipotesi avanzata da Heselhoff su come sarebbero creati i cerchi. Infatti:
- se è vero che alcune volte le sfere di luce sono state viste dal testimone qualche ora prima della scoperta del cerchio, o al momento della formazione del cerchio, è altresì vero che egli ha continuato a vederli anche giorni o addirittura settimane dopo; la sfera di luce sembrerebbe dunque operare con una sorta di intelligenza, sapendo quando deve creare il cerchio e quando no, e cioè quando deve scaricare o no la sua energia sul campo;
- le sfere sono state viste più volte da van der Broeke non come evidenza fisica diretta ma piuttosto durante sogni lucidi "premonitori";
- solo occasionalmente il testimone ha visto singole sfere di luce, come nell’evento riportato da Haselhoff nel suo libro; generalmente, invece, le sfere erano molte, perfino così tante da riempire il cielo, e facevano parte, o emanavano, da elementi di maggiore grandezza;
- le sfere più piccole (quelle che dovrebbero creare i cerchi) solitamente non erano ferme nell’aria, ma per lo più si dirigevano al suolo, a volte con movimenti vorticosi;
- il testimone stesso in più di una occasione ha raccontato di essersi trovato all’interno del cerchio in formazione, o che le BOL avevano emesso la loro intensa luce molto vicino a lui, ma non ha per questo riferito di alcun evidente danno o segno fisico, a parte la perdita di coscienza in una occasione.
Haselhoff ha cercato di giustificare in qualche modo la varietà delle descrizioni di van der Broeke [18]. Così, ad esempio, la diversa colorazione delle sfere di luce potrebbe dipendere, secondo le leggi dell’elettromagnetismo, da una loro diversa temperatura; ed i tremori percepiti nell’area sarebbero il chiaro effetto delle alte temperature coinvolte. Ma questo tentativo di spiegare fisicamente e scientificamente solo alcuni elementi dei racconti del suo testimone, si scontra con la natura palesemente visionaria o contattistica, e dunque assolutamente paranormalistica, del presunto fenomeno, allontanandolo dal campo di indagine delle scienze naturali.
Francesco D’Alpa
Dicembre 2002.
Bibliografia
[1] http://ufoinfo.com/filer/2000/ff_0017.shtml
[2] http://www.crystalinks.com/crop1999.2.html
[3] http://home.zonnet.nl/Ion108/Elfenland/cropcircles.html
[4] http://www.dcccs.org/node_length_measurements_m.htm
[5] http://www.edicolaweb.net/ss000816.htm
[6] http://www.labyrinthina.com/crop.htm
[7] http://www.crystalinks.com/crop1999.2.html
[8] http://ufoinfo.com/filer/2000/ff_0017.shtml
[9] http://home.hetnet.nl/~cropcircle/crop2000/hoeven1.htm
[10] http://ufoinfo.com/filer/2000/ff_0017.shtml
[11] http://home.hetnet.nl/~cropcircle/crop2000/hoeven16.htm
[12] http://www.oregonuforeview.com/hollandcrop.html
[13] http://www.100megsfree4.com/farshores/cccrn42.htm
[14] http://www.dcca.nl/2002/hoeven2/hoev1-nl.htm
[15] http://home.zonnet.nl/Ion108/frame10757A.html
[16] http://www.swirlednews.com/article.asp?artID=173
[17] http://www.virtuallystrange.net/ufo/updates/2001/nov/m29-021.shtml
[18] http://home.planet.nl/~meder/map8/sheffield.html