Pena di morte - La pubblica autorità

Secondo la dottrina cattolica, la società umana, è ordinamento di origine divina, e se l’autorità non viene da Dio non è legittimamente tale, come affermano sia l' “Antico” che il “Nuovo Testamento”:

«Per me i re regnano e i principi comandano» (Proverbi, VIII, 15);

«Non c'è autorità che non venga da Dio, e quelle che esistono sono costituite da Dio. Perciò chi si oppone all'autorità resiste all'ordine stabilito da Dio; e coloro che resistono attirano la condanna sopra se stessi » (Romani, XIII, 1-2).

Pio XII, ha sintetizzato così il concetto:

«La sovranità civile […] è stata voluta dal Creatore […] perché regolasse la vita sociale secondo le prescrizioni di un ordine immutabile nei suoi principi universali, rendesse più agevole alla persona umana, nell'ordine temporale, il conseguimento della perfezione fisica, intellettuale e morale e la aiutasse a raggiungere il fine soprannaturale». [Pio XII: Al nuovo ministro di Lituania. In: Discorsi e radiomessaggi. Vol. I. Società Editrice Vita e pensiero. Milano, 1941. pp. 340-341]

Secondo i “Vangeli”, la società umana necessita di una pubblica autorità, con un doppio potere, direttivo e coercitivo, altrimenti

«Ogni regno diviso contro se stesso sarà devastato; ed ogni città o casa divisa contro se stessa non potrà reggere» (Matteo 12, 25);

e ad ogni persona che sia rivestita della autorità, al di la di quelle che possano essere le sue qualità o i suoi difetti, tutti gli individui sono soggetti, per il bene comune, a meno che i suoi ordini o le sue leggi non contrastino con i principi stabiliti da Dio. Il potere direttivo serve ad indirizzare e coordinare gli sforzi degli individui e delle famiglie verso il conseguimento di un determinato fine. Il potere coercitivo è necessario per porre rimedio alle tendenze al male che si palesano nell'uomo dopo il peccato originale. A questo fine la ragione non basta e necessita un potere coattivo che costringa le persone, con la minaccia di pene che possono giungere fino a quella di morte:

«non per nulla [l'autorità] porta la spada; è infatti ministra di Dio, esecutrice di giustizia contro chi fa il male» (Romani, 13, 4). [Martinati A., 1940, p. 334]