Charles Perrot, Jean-Louis Souletie, Xavier Thévenot: I miracoli. Fatti storici o genere letterario? ISBN 88-215-4261-0. Cinisello Balsamo, San Paolo, 2000. Pag. 170, Euro 11.36.
I miracoli descritti nei Vangeli, ed attribuiti a Gesù, dovrebbero essere fatti incontestabili, ben storicizzati. Ma se ne discute, li si contesta, anche fra i religiosi (e come eco tuttora della tempesta modernista), ridefinendoli talora come puro artificio apologetico, e prima ancora come genere letterario, non dissimile nell’uso ai racconti coevi inneggianti a guaritori d’ogni tipo.
Che qualcosa non funzioni lo sanno bene i credenti; che la moltiplicazione dei pani o la resurrezione di Lazzaro non siano ‘scientificamente’ ipotizzabili né comprovabili lo ammette oramai anche il teologo; il quale tuttavia non rigetta in linea di principio il racconto del miracolo, perché in questo vede un senso, perché per lui Gesù non è un guaritore come tutti gli altri.
Come e perché ciò possa avvenire ce lo spiegano accuratamente gli autori, esperti in esegesi biblica e teologia morale. Ma l’interrogativo, espresso nel titolo, resta senza una soluzione inequivoca; non risulta chiaro, alla fine se e quanto ciascuno dei miracoli descritti nei Vangeli o gli altri attribuiti agli apostoli sia da considerarsi un fatto storico o un racconto meraviglioso postumo, giustificativo della fede; mentre è chiaro che tale questione, per i tre autori, passa assolutamente in secondo piano. Nel discettare (proprio del discorso teologico) di segni e significati, essi infatti abbandonano il filo della logica concreta, che pure sembrava introdotto in premessa. Nel lettore resta l’impressione di avere assistito ad un mero esercizio di retorica pretesca.