L’ATEO al Congresso di Varese

Per la prima volta si è parlato dell’ATEO, in una sessione apposita nell’ambito del Congresso Nazionale UAAR, alla quale hanno partecipato una cinquantina di soci e tre componenti della redazione (Baldo Conti, Francesco D’Alpa e Alba Tenti), venendo incontro ad una esigenza sentita da molti dei presenti, che hanno liberamente espresso la loro opinione sulla nostra rivista ufficiale.
Quasi tutti gli interventi sono stati di critica costruttiva, con suggerimenti e proposte tese a migliorare qualità e fruibilità dell’ATEO, anche se in buona parte hanno replicato quanto già emerso in occasione di un precedente sondaggio (vedi: L’ATEO 6/2008 e 3/2009): aspetto ‘ottocentesco’ e poco ‘professionale’ della rivista, soprattutto in quanto alla grafica (paginatura, inchiostro, mancanza del colore) ed alla leggibilità (mancanza di un breve riassunto degli articoli, spesso lunghi e/o complessi).
Per alcuni la rivista dovrebbe essere diffusa subito anche online. Questo, come fa presente la redazione, è un tema sul quale va interpellato il Comitato di coordinamento, ma da ponderare attentamente, in quanto la disponibilità online potrebbe andare a scapito non solo della pubblicazione cartacea ma della vita stessa dell’ATEO.
Dal colloquio con i soci è emerso che purtroppo pochi sono al corrente dei tempi e modi di realizzazione della rivista, basata su un assoluto volontariato dei componenti la redazione, che talora hanno perfino difficoltà a reperire articoli validi, specie su specifici argomenti che (e di questo molti si lagnano) finiscono per essere ignorati. Per quanto la percezione di alcuni sia che la rivista tende ad escludere molti contributi liberi dei lettori, in realtà, come fa presente la redazione, i contributi spontanei  di buona qualità non sono molti, e quasi nessuno contribuisce alle parti monografiche, nonostante i relativi temi vengano annunciati con largo anticipo.
Molti soci vedono uno scollamento fra la rivista e le attività UAAR, rispetto alle quali vorrebbero una copertura puntuale; purtroppo non è questo l’obiettivo di un bimestrale, che può al massimo fare informazione generale sulle singole campagne UAAR e sui loro risultati.
Si è accennato anche alla rivista ‘NON  CREDO’, per alcuni una concorrente dell’ATEO, per altri una alleata, vista la presenza in essa di molti articoli scritti da soci UAAR. Per la redazione, non vi è nessun problema di rivalità o confronto; l’ATEO vuole essere una rivista culturale di più ampio respiro nell’ambito della laicità e di maggiore approfondimenti tematico.
A conclusione della sessione, assolutamente soddisfacente e certo da replicare in futuro, i componenti della redazione hanno rinnovato il loro invito ai soci a partecipare fattivamente alla vita della rivista con suggerimenti, lettere e articoli.

Francesco D’Alpa

Pubblicato su: "L'Ateo" n. 73 (1/2011)